Truffa Criptovalute: cosa fare in questi casi? [Aggiornato al 2025]
- Avv. Giulio Cristofori
- 17 apr
- Tempo di lettura: 9 min
Truffa Criptovalute: quali sono le più frequenti? E cosa fare se si viene truffati?
In questi anni abbiamo assistito a un’esponenziale crescita dell’uso delle criptovalute. L'apertura a nuove opportunità finanziarie, ha però portato con sé anche l’aumento di alcune tipologie truffe. Infatti, le truffe crypto sfruttano proprio la rapida crescita (e un conseguente entusiasmo del mercato) per ingannare gli investitori.
I truffatori, approfittando del fatto che il mondo delle criptovalute è ancora relativamente nuovo e poco regolamentato rispetto alla finanza tradizionale, trovano maggiore facilità e possibilità di agire senza essere scoperti in modo rapido.
Non è un caso che la maggior parte delle frodi si basano su false approvazioni o sulla mancanza di conoscenze degli investitori. Per questo motivo oggi, per proteggersi dai rischi, è fondamentale rimanere informati e utilizzare piattaforme sicure.
Io sono l’Avv. Giulio Cristofori, da oltre 10 anni specializzato in materia di diritto penale d’Impresa. In questo articolo vediamo più da vicino le truffe crypto, in cosa consistono, quali sono le più frequenti e cosa fare nel caso in cui si venga truffati.
Indice dei contenuti
Frodi Crypto in crescita negli ultimi anni
Iniziamo questo articolo offrendo una prima panoramica delle frodi crypto nel mondo, per poi passare alla loro disciplina in Italia.
Il problema delle truffe nel settore delle criptovalute è tutt’altro che marginale. Secondo quanto riportato dalla Federal Trade Commission (FTC), nel periodo compreso tra ottobre 2020 e marzo 2021, circa 7.000 persone hanno subito perdite superiori a 80 milioni di dollari a causa di truffe legate alle criptovalute. Si tratta di una cifra significativa, soprattutto se confrontata con le 570 truffe di investimento in criptovalute e i 7,5 milioni di dollari di perdite registrati nello stesso arco temporale dell’anno precedente.

È opportuno sottolineare come tali fenomeni fraudolenti sono resi ancor più agevoli dalla circostanza che, allo stato attuale, le attività in criptovalute non rientrano nell’ambito di applicazione della normativa europea in materia di servizi finanziari, risultando quindi escluse dalle tutele previste in materia di protezione dei consumatori.
A complicare ulteriormente il quadro giuridico, si aggiunge il fatto che alcuni Stati europei (tra cui Svizzera e Malta - già dal 2018 - e il Liechtenstein - dal 2020) hanno adottato normative specifiche in materia di attività in criptovalute. Tali interventi legislativi, sebbene orientati a regolamentare il settore a livello nazionale, hanno contribuito a creare una frammentazione normativa che genera incertezza nel mercato e complica la tutela degli investitori.
Situazione normativa delle Criptovalute in Italia
In Italia, il settore delle criptovalute è regolato in maniera parziale e frammentata, inserito in un contesto europeo in evoluzione. Le criptovalute, infatti, non sono considerate moneta a corso legale, ma vengono inquadrate come beni digitali o strumenti di scambio privi di corso forzoso.
Vediamo ad oggi quali sono i riferimenti normativi più rilevanti:
Decreto Legislativo 90/2017: ha recepito la IV Direttiva Antiriciclaggio dell’UE, introducendo per la prima volta in Italia il concetto di “provider di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale” e obbligando gli operatori a registrarsi presso l’OAM (Organismo Agenti e Mediatori);
Registro dei Prestatori di servizi di valuta virtuale: operativo dal 2022, gestito dall’OAM, obbliga gli exchange e i wallet provider operanti in Italia a registrarsi e rispettare obblighi di antiriciclaggio, tracciabilità e identificazione dei clienti;
Codice Civile e Codice Penale applicabili ai casi di truffa, appropriazione indebita, frode informatica, estorsione e riciclaggio legati all’uso di criptovalute.
Ad oggi, le criptovalute non rientrano nelle attività soggette a vigilanza CONSOB né nelle forme di investimento tradizionali regolamentate. Pertanto, chi investe in crypto in Italia non beneficia delle stesse garanzie previste per gli strumenti finanziari, come Fondo di Garanzia o tutela risarcitoria immediata. Solo in presenza di truffa penalmente rilevante o illecito civile è possibile agire giudizialmente, denunciando i responsabili o richiedendo il risarcimento, ma le possibilità di recupero dipendono dalla localizzazione degli autori e dalla tracciabilità delle operazioni.
Truffa Criptovaluta: in cosa consiste
Le truffe crypto sono crimini informatici che hanno come scopo quello di ingannare le persone facendogli perdere denaro o raccogliendo informazioni personali. Spesso questo tipo di truffa fa leva sulle opportunità legittime nel settore delle criptovalute.
Se stai valutando di investire in criptovalute, ti segnalo subito 4 campanelli d’allarme che dovrebbero destare i primi sospetti di truffa:
Promesse di guadagni facili, veloci e senza rischi;
False testimonianze, per apparire più affidabili agli occhi degli utenti;
Pressione ad agire in modo rapido, spesso correlata con offerte urgenti;
Dettagli vaghi o assenti sulla tecnologia utilizzata, sul team e sul progetto di investimento proposto.
Stai investendo in criptovalute e hai notato almeno uno di questi campanelli d’allarme? Forse è meglio approfondire la tua situazione di investimento 👇
Le 5 truffe crypto più comuni e cosa fare per ogni caso
Siti web falsi
I truffatori realizzano copie quasi perfette di siti di scambio o wallet ufficiali. In apparenza sembrano affidabili, ma ogni dato inserito (password, chiavi private, o frasi di recupero) viene sottratto. In molti casi, questi siti consentono inizialmente piccoli prelievi per ottenere fiducia, salvo poi bloccare tutto al momento di trasferire somme più consistenti.
Cosa fare in caso di truffa crypto su Siti Web falsi:
Blocca immediatamente ogni ulteriore transazione verso quel sito;
Cambia subito le credenziali di accesso a tutti i wallet, exchange e account collegati;
Salva screenshot del sito, email di conferma e cronologia delle transazioni;
Presenta denuncia alla Polizia Postale e segnala il sito a CONSOB e alle autorità competenti;
Consulta un avvocato esperto in reati informatici e truffa criptovalute per verificare la possibilità di recuperare i fondi o intraprendere un’azione legale.
Phishing
Una delle modalità più insidiose: email, messaggi WhatsApp o telefonate criptovalute che rimandano a link malevoli. L’obiettivo è sottrarre credenziali e dati personali per accedere ai wallet o agli exchange delle vittime. Spesso i messaggi sembrano provenire da fonti affidabili come banche, piattaforme di trading o istituzioni di vigilanza.
Cosa fare in caso di truffa crypto con strategia phishing:
Non cliccare su alcun link, non rispondere e blocca immediatamente i contatti sospetti;
Cambia tutte le password dei tuoi wallet e dei servizi collegati; Abilita l’autenticazione a due fattori su ogni piattaforma;
Salva tutti i messaggi, numeri e indirizzi email per documentare la truffa;
Sporgi denuncia presso la Polizia Postale e, se hai effettuato bonifici o versamenti, contatta subito la tua banca per tentare di bloccare l’operazione.
App e Software contraffatti
Falsi wallet o applicazioni di investimento che in realtà servono a controllare o prosciugare gli account degli utenti. Talvolta disponibili persino sugli store ufficiali, riescono a eludere i controlli con recensioni false e nomi rassicuranti.
Cosa fare in caso di truffa crypto su App e/o Software contraffatti:
Disinstalla immediatamente l’app sospetta;
Trasferisci le criptovalute su un nuovo wallet sicuro, di cui possiedi le chiavi private; Cambia tutte le credenziali compromesse; Verifica se altre app sul dispositivo sono state manomesse;
Conserva le prove (screenshot, ricevute, email) e denuncia l’accaduto alla Polizia Postale; Rivolgiti a un avvocato per valutare eventuali richieste risarcitorie.
Falsi investimenti
Truffatori che propongono investimenti in progetti di criptovalute inesistenti, spesso promettendo guadagni facili e immediati. Le vittime vengono coinvolte in veri e propri schemi piramidali, dove i nuovi capitali servono solo a pagare i vecchi investitori, fino al crollo inevitabile.
Cosa fare in caso di truffa crypto per falsi investimenti:
Blocca immediatamente ogni nuovo versamento;
Salva ogni comunicazione avuta con i presunti consulenti o promotori; Effettua una copia di tutte le ricevute di pagamento, transazioni blockchain incluse;
Denuncia l’accaduto alla Polizia Postale e segnala l’attività alla CONSOB;
Consulta un avvocato penalista esperto in truffe finanziarie per verificare la possibilità di recuperare i capitali o agire contro i responsabili.

Giveaway fasulli
Promesse di premi in criptovaluta in cambio di un piccolo versamento iniziale. In molti casi si tratta di iniziative truffaldine che utilizzano persino i nomi di personaggi noti o aziende famose.
Cosa fare in caso di truffa crypto con giveaway fasulli:
Non effettuare alcun versamento richiesto per ricevere il premio;
Blocca e segnala immediatamente gli account social o gli indirizzi email dei truffatori;
Conserva screenshot della comunicazione ingannevole;
Se hai già inviato criptovalute, conserva la cronologia delle transazioni e denuncia l’accaduto;
Rivolgiti a un professionista legale per valutare la strada più efficace per tutelarti.
Truffa criptovalute WhatsApp
Generalmente, le truffe su WhatsApp si presentano sotto forma di offerte di investimento apparentemente vantaggiose, ma si rivelano in realtà veri e propri tentativi di frode, finalizzati a sottrarre denaro o dati personali agli utenti.
Cosa fare in caso di truffa crypto su whatsapp:
Presentare un esposto alla CONSOB, segnalando i dettagli dell’offerta truffaldina e i soggetti coinvolti;
Sporgere denuncia presso le autorità di pubblica sicurezza, come la Polizia Postale, allegando ogni elemento utile (screenshot, chat, link, numeri di telefono);
Diffidare da chi propone servizi di recupero somme a pagamento o garantisce soluzioni rapide: spesso si tratta di ulteriori tentativi di frode.
Truffa Criptovalute: come riconoscerla
Grazie alla mia esperienza di Avvocato Penalista, ho individuato alcuni elementi (quasi) sempre presenti in caso di truffa crypto.
Promesse di guadagni garantiti
Chi è già più esperto lo sa benissimo: non esiste un investimento finanziario in grado di garantire con certezza ritorni futuri. Per sua natura, un investimento può andare bene così come può andare male. Le variabili sono tante e gli investitori che promettono di fare soldi con assoluta certezza sono un campanello d'allarme importante.
Membri del team anonimi
Nella maggior parte degli investimenti deve essere possibile sapere quali sono le persone chiave che ci sono dietro. In genere, le persone che guidano gli investimenti hanno biografie e informazioni facilmente reperibili, per permettere agli utenti (o futuri investitori) di avere una maggiore sicurezza. Se non riesci a scoprire o sapere chi sta portando avanti una criptovaluta, il mio consiglio è quello di prestare molta attenzione.
Whitepaper scarso o inesistente
Il whitepaper è un documento tecnico ufficiale, pubblicato dagli sviluppatori di una criptovaluta o di un progetto blockchain, che ha lo scopo di illustrare in modo dettagliato le caratteristiche del progetto, gli obiettivi, la tecnologia utilizzata, le modalità di utilizzo del token o della moneta, il modello economico (tokenomics) e la roadmap di sviluppo. In sostanza, è la carta d’identità tecnica e strategica di un progetto crypto.
Ciascuna criptovaluta deve avere un whitepaper. Se questo è confusionario, non chiaro o addirittura non esiste, forse potrebbe trattarsi di una truffa.
Soldi facili
Gli investimenti che promettono soldi facili (sia in contanti che in criptovaluta) sono molto probabilmente un'opportunità fasulla. Anche in questo caso, il mio consiglio è quello di fare molta attenzione.
Cosa fare se si viene truffati?
Criptovalute scomparse? Sei vittima di una truffa legata a investimenti in crypto? È fondamentale agire tempestivamente e con metodo.
La prima cosa da fare è raccogliere e conservare tutte le prove disponibili: screenshot di conversazioni, email, numeri di telefono, profili social, siti web coinvolti, ricevute di pagamento, estratti conto e transazioni su blockchain, senza cancellare app o software sospetti prima di averne effettuato una copia o fatto visionare il dispositivo da un tecnico.
È inoltre necessario bloccare immediatamente ogni ulteriore operazione, modificando tutte le password degli account, attivando l’autenticazione a due fattori e informando la banca se sono stati eseguiti bonifici o pagamenti, al fine di tentare di bloccare eventuali operazioni in corso.
Successivamente è indispensabile presentare una denuncia alla Polizia Postale, allegando una descrizione dettagliata dell’accaduto, tutta la documentazione raccolta e i dati relativi alle transazioni effettuate. Qualora la truffa coinvolga soggetti o piattaforme che offrono servizi di investimento privi di autorizzazione, è opportuno presentare anche un esposto alla CONSOB, allegando prove e riferimenti utili per i controlli di competenza.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi quanto prima a un Avvocato Penalista, in modo tale che tu possa avere una panoramica più dettagliata delle possibilità di promuovere azioni legali, essere supportato nella redazione di atti e nell’interlocuzione con eventuali piattaforme o exchange.
Agire rapidamente e affidarsi a professionisti qualificati è l’unica strada concreta per tentare di limitare i danni e tutelare i propri diritti.
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Truffa Criptovalute: domande frequenti
Come denunciare truffa con Criptovalute?
È necessario presentare denuncia presso la Polizia Postale, allegando tutte le prove disponibili (chat, email, ricevute, dati delle transazioni) e, se coinvolti soggetti non autorizzati, inviare anche un esposto alla CONSOB.
Cosa fare in caso di truffa criptovalute?
Come funziona la truffa delle criptovalute?
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